Con questo piccolo, nuovo ristorante, metterò il tocco sfacciatamente fiorentino del più noto Cibrèo e facendo un occhiolino un po’ scanzonato, mi inchinerò davanti a tutti i miei amici orientali
—Fabio Picchi
Con questo piccolo, nuovo ristorante, metterò il tocco sfacciatamente fiorentino del più noto Cibrèo e facendo un occhiolino un po’ scanzonato, mi inchinerò davanti a tutti i miei amici orientali
—Fabio Picchi
Nel 1988 Fabio Picchi si innamora perdutamente di un piccolo, straordinario ristorante di Kyoto.
Da quel momento inizia a raccogliere i tanti doni ricevuti in 5 anni di lavoro in Giappone e l’estremo oriente entra a far parte della sua identità di chef. Partendo dalla Corea con i suoi piatti sorprendenti e dalla Cina con i suoi antichi saperi, fino al momento in cui comprende che in una cucina trovano posto tutte le lingue del mondo.
Ciblèo Tortelli e Ravioli è il nome di questa nuova avventura. Solo 16 coperti, di cui 8 al bancone, dove Fabio lavorava ogni giorno con due straordinari chef seguendo le orme dei grandi maestri che ha incontrato in passato e dai quali ha imparato, tentato dal loro straordinario cibo, a ballare al ritmo di questa “professione” alchemica. Nato e cresciuto a Firenze, il nostro Far East inizia nelle zone tutte toscane del Mugello e del Casentino e finisce soltanto dove ci porta il cuore.